Parco Marino del Plemmirio (7 Km circa)
Un’oasi paradisiaca fortemente voluta dagli aretusei.
L’Area Naturale Marina Protetta del Plemmiro comprende lo specchio di mare di fronte alla parte orientale della penisola Maddalena, tra Punta Castelluccio e Capo Murro di Porco, nel comune di Siracusa. Si sviluppa lungo 12 Km di costa, lungo l’asse geologico della scarpata ibleo-maltese. I fondali si presentano bassi per centinaia di metri tra capo Castelluccio e Punta Tavernara mentre raggiunge immediatamente profondità prossime ai 40 metri tra Punta Tavernara e Capo Murro di Porco.
Località balneare “Arenella” (7 km circa)
Una delle più frequentate spiagge della costa siracusana.
La spiaggia dell’Arenella a Siracusa si adatta alle esigenze turistiche più diverse: è molto ampia ed è formata da sabbia a granulazione fine e chiara. Lo stabilimento balneare offre la possibilità di affittare ombrelloni e sdraio, e di noleggiare canoe e pedalò. La spiaggia è ben attrezzata, con il ristorante e la zona bar. Al lato sinistro dello stabilimento balneare vi è una piccola spiaggia libera e un solarium montato sul mare. A destra dello stabilimento invece, bellissima spiaggia libera e a pochi metri vi sono scogli.
Siracusa – la Polis greca e le vestigia post-elleniche 6 km circa)
In un piccolo isolotto allungato fra le onde, confine naturale fra il Porto Grande ed il Porto Piccolo, batte il cuore di Siracusa. Nata fra le azzurre acque del fiume Ciane e le morbide chiome di ninfe leggiadre, l’identità di questi luoghi è la perfetta sintesi di culture e civiltà che nel tempo vi hanno dimorato, lasciandovi l’impronta della propria essenza. Ogni angolo del centro storico della città, Ortigia, dice tutto della stratificazione culturale creatasi: l’imponenza del tempio di Minerva, perla di una piazza scenografica e luminosa, ornata da palazzi prestigiosi: Palazzo Beneventano del Bosco, Palazzo Vermexio, Palazzo dell’Arcivescovado, e Palazzo Borgia del Casale che, insieme alla Chiesa di Santa Lucia alla Badia. Scendendo per la stretta via si raggiunge la mitica Fonte Aretusa e, costeggiando il lungomare Alfeo, si conquista progressivamente alla vista il duecentesco Castello Maniace, dimora dello Stupor Mundi, l’imperatore Federico II. L’imponenza della grecità dell’antica colonia corinzia si offre poi al visitatore nel Parco archeologico della Neapolis, nella parte alta della città. Altre numerosissime tracce dell’età greca, ma anche delle età preistoriche e delle successive, sono raccolte nel Museo Archeologico “Paolo Orsi”, uno dei più importanti del proprio genere sul territorio nazionale, distante poche centinaia di metri dalla zona archeologica. A ridosso del Museo si trova poi il complesso della Chiesa di San Giovanni alle Catacombe. Qui si snodano le omonime catacombe, esteso labirinto risalente al IV-V secolo d.C., rifugio di una delle prime comunità cristiane.
Spiaggia Marchesa di Cassibile (19 km)
La più bella spiaggia della cittadina dei mandorli in fiore.
La bellissima spiaggia della Marchesa prende il nome dalla nobildonna che possedeva quelle terre. È rimasta totalmente incontaminata ed è caratterizzata da un lungo arenile di sabbia bianchissima dove il mare è spesso calmo e cristallino. Il posto ideale per chi vuole sentirsi immerso nella natura selvaggia e lontano dai rumori della città.
Noto-il giardino di pietra (30 km circa)
Nel Giardino di pietra di Noto la maestria umana ha raggiunto vertici divini, anche in ossequio allo slancio verso l’alto dei porporati e potentati del tempo, impegnati in una faticosa opera di ricostruzione dopo il terribile sisma del 1693. Partendo dalla scenografica Porta Reale che apre il Corso Vittorio Emanuele, lungo il quale fiorisce il giardino di pietra, si raggiungono una dopo l’altra le splendide chiese di Noto, veri capolavori architettonici: la chiesa di S. Chiara, la Cattedrale di San Nicolò, al culmine di una scenografica scalinata. In fondo alla salita di via Nicolaci, sede del coloratissimo tappeto di petali dell’Infiorata di primavera, si trova la settecentesca suggestiva Chiesa di Montevergine. Palazzo Nicolaci, lungo la omonima via, presenta una serie di balconi splendidamente sorretti da caratteristiche mensole zoomorfe e antropomorfe, con interessanti figure di sirene, chimere, mascheroni, centauri, ippogrifi e sfingi. Proseguendo il cammino, mentre lo sguardo spazia da un lato all’altro della via principale, ora ammirando il complesso della Basilica del SS. Salvatore, ora arrivando alla piazza XVI Maggio dominata dall’elegante facciata convessa della Chiesa di S. Domenico, si può poi salire alla sovrastante e parallela via Cavour, fiancheggiata da maestosi palazzi nobiliari. Il percorso prosegue poi nei dintorni della città moderna, tra gli ulivi secolari e i mandorli della campagna netina. Procedendo verso la zona collinare di San Corrado fuori le mura, dove si trova il solitario e tranquillo Eremo, superato il suggestivo Santuario di Madonna della Scala, si raggiungono le possenti mura cinquecentesche di Noto Antica, l’antica città che si sviluppava lungo il crinale dell’Alveria.
Spiaggia di Eloro (29 km)
Una lunga distesa di spiaggia finissima e dorata.
La spiagga di Eloro si raggiunge dal Lido di Noto percorrendo una stradina sterrata. L’antica città di Eloro fu fondata da coloni corinzi sbarcati dalla vicina grecia nel VII sec. Appena si giunge alla spiaggia è visibile una strana Colonna detta “colonna pizzuta”, che si ritiene sia un monumento funerario di una famiglia vissuta nella seconda metà del III sec. La caratteristica di questo luogo marittimo è la sua naturale posizione con spazi molto ampi sia in lunghezza che in larghezza. Nonostante la spiaggia sia vicino al Lido di Noto, è abbastanza isolata e le sue dimensioni consentono agli amanti del mare di trascorre con tranquillità momenti unici.
Riserva Naturale Orientata Oasi Faunistica di Vendicari (31 km)
Un’ampia fascia costiera di 8 km, luogo emozionante ed imperdibile. Il cuore pulsante della riserva è rappresentato dai pantani popolati da piccoli pesci e invertebrati, cibo per moltissime specie di uccelli. Ai bordi dei pantani sono stati sistemati dei capanni di osservazione attraverso cui è possibile osservare le numerosissime specie di uccelli. La bellezza naturalistica senza paragoni di Vendicari è impreziosita ulteriormente dai siti
archeologici che si trovano al suo interno. Cittadella dei Maccari, utilizzata al tempo dei Fenici e dei Greci come zona di scambi commerciali e successivamente valorizzata durante l’epoca bizantina (VI secolo d.C.). La basilica “Trigona”, tempietto con tre absidi e copertura a cupola. Poi, ancora, troviamo il sito di Eloro, l’antica tonnara, attiva per millenni, lo stabilimento ellenistico per la lavorazione del pesce, le catacombe e le chiese bizantine, la torre quattrocentesca e le vestigia medievali. Sulla spiaggia il mare getta bizzarre palle di filamenti compattati dal moto delle onde, prodotti dalla posidonia oceanica, la cui presenza è garanzia della pulizia del mare. L’oasi comprende al proprio interno una spiaggia libera, suggestiva ed affascinante, mantenuta allo stato naturale.
Spiaggia di Calamosche (35 km)
Un’affascinante paradiso incontaminato.
La Spiaggia di Calamosche si trova tra i resti archeologici di Eloro e l’oasi faunistica di Vendicari. Il fascino della spiaggia è dovuto alla varietà della vegetazione e alla presenza di un panorama alquanto vario.La piccola spiaggia si trova tra due promontori rocciosi che fanno si che il mare sia quasi sempre calmo. Un’altra caratteristica della spiaggia è la presenza di numerose cavità e grotticelle nei due promontori rocciosi. Per raggiungere la spiaggia di Calamosche è necessario camminare a piedi 15-20 minuti lungo un sentiero immerso nella macchia mediterranea, dopo aver lasciato la macchina nell’apposito parcheggio ai margini della riserva.Niente bar , niente stabilimenti balneari.La spiaggia è incastonata in una baia dove l’acqua è eccezionalmente limpida. È considerata una delle più belle spiagge d’Italia. Questo piccolo angolo di costa, lungo circa 200 metri, è incastonato tra due grossi promontori rocciosi, pieni di grotte e cavità scavate nella pietra, che la racchiudono in una sorta di quieto abbraccio e ne fanno un limbo di trasognata calma e sospensione.
Riserva Naturale Orientata Cavagrande del Cassibile (38 km circa)
Senza ombra di dubbio è una delle meraviglie della Sicilia. Scendere sul fondo della cava significa isolarsi totalmente ed entrare in un ambiente fatto solo di rivoli d’acqua, rocce a strapiombo, una folta vegetazione con la presenze di una fauna variegata. Lungo il fiume cresce una sottile ma fitta fascia di bosco ripariale, dominata dal platano orientale, macchiata da colorate fioriture di oleandro, da salici, pioppi, carpini e frassini, e dal profumato mirto. Bellissime in primavera le fioriture di orchidee, delle quali se ne trovano diverse specie. Sulla sponda sinistra del fiume è individuabile una necropoli risalente all’età del bronzo con gli ipogei paleocristiani ed agglomerati risalenti al periodo bizantino. Discendendo verso la cava, lungo un sentiero che digrada tra la folta vegetazione, si giunge sul greto del fiume Cassibile. Qui il corso d’acqua forma una successione di limpide piscine naturali scavate nella roccia e contornate da bianchi massi appiattiti: un luogo incantevole per un bagno ristoratore. La risalita del costone è un percorso naturalistico molto suggestivo, ma anche un’impresa sportiva piuttosto impegnativa.
Riserva Naturale Orientata Pantalica, Valle d’Anapo (49 km)
Siamo all’interno di un ricchissimo e variegato ecosistema, regno di una civiltà pre-ellenica che vi proliferò a partire dal secondo millennio avanti Cristo, per poi sparire nel nulla e lasciare campo alle successive conquiste bizantine, arabe e normanne. Le vallate dei due corsi d’acqua principali, l’Anapo e l’affluente Calcinara, segnano, insieme, due lati del triangolo aereo in cui si staglia la Necropoli di Pantalica, capolavoro della natura e dell’uomo primitivo, inserito nel 2002 nella World Heritage List dell’UNESCO. L’itinerario offre splendidi scorci sulla sottostante gola dell’Anapo. Il viaggio storico-naturalistico offre sensazioni indimenticabili: il ricordo delle acri battaglie tra Siracusani e Cartaginesi si intreccia alle osservazioni botaniche sulla flora locale e ai detti siciliani da essa ispirati, mentre lo sguardo si sofferma ora su cascate di oleandri fioriti che si abbarbicano capricciosamente sulla roccia, ora su tenui balze calcaree colorate sott’acqua di verde smeraldo. Il tracciato porta poi alla stazione di Pantalica, dove è stato realizzato una piccola esposizione etno-naturalistica.
Località balneare “Isola delle Correnti” (55 km)
Un piccolo paradiso dove godersi mare azzurro e flora mediterranea.
È il luogo ideale per tutti gli amanti del surf d’onda e del windsurf. Lo splendido mare e le immense e bellissime spiagge della zona richiamano ogni anno grandi quantità di turisti. Sull’Isola sorgono alcune casette abbandonate. L’Isolotto è perennemente battuto dalle onde del mare, quasi sempre in tumulto. Sul posto cresce poca flora, ma vi abbondano piantine di porro selvatico, capperi ed altri arbusti tipici della macchia mediterranea. Nel Novembre 1987 poi l’isolotto stesso, insieme ad una larga fascia di terraferma per una estensione di ha 63,625 è stata inclusa nel piano regolatore dei parchi e riserve naturali, per la presenza di vegetazione costiera con biocenosi alofile e psammofile relitte, tipiche della costa meridionale della Sicilia. Albergano pure ricci, conigli selvatici, oltre a varie specie di gabbiani come gli albatros. Da qui passano nel periodo del flusso migratorio degli uccelli acquatici dal Nord Africa alle coste siciliane. La temperatura è piuttosto elevata nel periodo estivo (a volte anche oltre i 37° all’ombra), mentre tende a scendere nei periodi invernali, ma raramente o quasi mai sotto i 5°.
FONTE: Siracusa Turismo